L’osmosi inversa è un sistema che permette di eliminare quasi tutte le sostanze estranee dall’acqua per uso domestico (*).
Ogni giorno, consumiamo circa 5 litri d’acqua a testa. Un fabbisogno che spesso viene coperto dall’acqua confezionata: una soluzione non solo poco comoda, ma anche costosa e poco eco-compatibile, basti pensare alle tonnellate di plastica prodotta e consumata quotidianamente e ai costi di trasporto e smaltimento.
I filtri a osmosi inversa sono indicati non solo per le abitazioni e l’uso domestico, ma anche per laboratori e aziende che richiedono acqua particolarmente pura nelle loro attività.
Da oggi possiamo filtrare l’acqua che esce dal nostro rubinetto, con un apparecchio di semplice utilizzo, di alta qualità Made in Germany.
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(*) L’osmosi inversa, detta anche iperfiltrazione, è il processo in cui si forza il passaggio delle molecole di liquido dalla soluzione più concentrata alla soluzione meno concentrata ottenuto applicando alla soluzione più concentrata una pressione maggiore della pressione osmotica (cioè quella che avviene naturalmente). In pratica l’osmosi inversa viene realizzata con una membrana che trattiene il liquido da una parte impedendone il passaggio e permettendo di ricavare il liquido puro dall’altra. Questo fenomeno non è spontaneo e richiede il compimento di un lavoro meccanico pari a quello necessario per annullare l’effetto della pressione osmotica. I sistemi di trattamento dell’acqua potabile basati sul principio dell’osmosi inversa servono soprattutto ad abbattere il contenuto di nitrati ed altri inquinanti presenti nell’acqua. Sono impianti che, collegati alla rete idrica, rimuovono buona parte delle sostanze disciolte nell’acqua già potabile. L’acqua potabile osmotizzata è quindi un’acqua con residuo fisso molto basso.
